martedì 4 dicembre 2012

IMU EMIGRATI: IL DANNO E LA BEFFA.

IL DANNO
Per capire il concetto, faccio l'esempio di un emigrato che   ha comprato una casa a Ciminna, suo paese di origine. E' una normale abitazione con reddito catastale di €. 325,63. In base al regolamento sull'IMU approvato nel consiglio comunale del 30/10/2012,  il suddetto reddito catastale si deve rivalutare del 5%,  moltiplicare per il cofficiente 160 e si arriva all'imponibile di €. 54.705,84 su cui applicare l'aliquota IMU dello 0,86%. Si ottiene così l'IMU totale di €. 470,47 a cui si devono aggiungere le spese del consulente o caf e quelle per i versamenti (acconto e saldo x 2 se a metà con il coniuge).


LA BEFFA

Di questa imposta €. 262, 00 vanno al Comune, mentre €. 208,00 vanno allo Stato.
Si noti come a fronte di una imposta totale di €. 470,47, solo €. 262,00 vanno al Comune per cui sarebbe stato più opportuno, in generale, ridurre tale aliquota poichè il comune  usufruisce solo per poco più della metà dei proventi che ne derivano.
Ma c'è di più.
Il comune avrebbe potuto prevedere nel regolamento di equiparare ad abitazione principale la prima casa posseduta nel comune dagli emigrati. In questo caso il risultato sarebbe stato completamente diverso e cioè: sull'importo di €.54.705,84 l'aliquota da applicare sarebbe stata lo 0,4%, l'IMU corrispondente €. 218,82  che diminuita della detrazione di €. 200,00 per abitazione principale avrebbe portato ad una imposta totale di €. 18,82 da versare interamente al Comune. 
Il trattamento riservato dal comune ai Ciminnesi che per trovare un lavoro hanno dovuto lasciare il loro paese è stato veramente iniquo e vessatorio. Per far quadrare i conti di una gestione incauta e allegra si doveva gravare così pesantemente sui nostri emigrati che hanno il solo torto di possedere una casa a Ciminna? 
Ammesso (e non concesso) che l'entrata derivante dall'IMU applicata anche alle case degli emigrati fosse stata indispensabile per far quadrare i conti, sarebbe stato in ogni caso più logico ed equo ricorrere prima al completo utilizzo della facoltà di istituire l'addizionale irpef nella misura massima, e cioè lo 0,8%, in quanto grava sui residenti con reddito superiore 10.000 euro l'anno in rapporto ai redditi posseduti e la relativa entrata va per intero al comune. Se con lo 0,4% l'entrata prevista è di  67.000 euro per l'anno 2012, con lo 0,8% sarebbe stata il doppio e sicuramente avrebbe potuto compensare la minore entrata dell'IMU degli emigrati.  


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